L'OSTERIA DEL TEMPO FERMO Il nuovo spettacolo di Alessandro Anderloni con Le Falìe

 Le Falìe

Un’osteria sull’antico confine tra il Veneto e il Tirolo. Siamo nel 1917, da tre anni la guerra tormenta le montagne. Borromeo, il figlio dell’ostessa Maria è stato mandato a combattere una guerra che non voleva e non ha più fatto ritorno a casa. Di notte, ad ascoltare il fuoco che racconta storie, popolano l’osteria i fantasmi di uciali e soldati, un cappellano militare, un onorevole interventista, una sposa e una madre, una crocerossina e una maestra elementare, il vecchio contrabbandiere Toni. Tra di loro ci sono anche Borromeo e la sua dolce Nina, imprigionati nell’attesa che il tempo torni a muoversi e li lasci finalmente andare. Molti anni dopo arrivano due giovanissimi alla ricerca di un passato lontano e scoprono che l’osteria è rimasta ferma a cento anni prima. Con un testo ispirato al racconto Osteria di confine di Mario Rigoni Stern, nell’anniversario dei cento anni dalla nascita, Le Falìe tornano in scena per narrare l’ingiustizia e il dolore, il dovere e l’ostinazione di non dimenticare.

«Tornare in scena dopo due anni con la mia compagnia, nel teatro di casa, è qualcosa di più che un debutto. Mi sembra che, come in quell'osteria, anche al Teatro Orlandi il tempo si sia fermato al 2019 e che tutti e tutte noi si sia rimasti irretiti su quel palcoscenico, prima attoniti e poi rassegnati, ad aspettare che la prima parola del copione rompa di nuovo il silenzio. Le Falìe hanno cercato caparbiamente questo spettacolo in queste sere di prima estate. È stato Mario Rigoni Stern a raccontare di quel fuoco acceso che non consuma mai la legna del ricordo e di quelle ombre a raccontarsi il momento in cui hanno smesso di cantare. Sul tavolo di legno di quella osteria è impresso lo stampo di vino e di sangue di anime ferme a cento anni fa, in quel 1917 del colpevole massacro della guerra. Finché il vento non tornerà a muoversi e le lascerà andare, finché noi non ricominceremo a cantare.»
Alessandro Anderloni
20 luglio 2021

Personaggi e interpreti
il vecchio Gioanin - Mario Biasioli
Maria, l’ostessa - Nella Pozzerle
Tilde, sua figlia - Desirée Vincenzi
Albino, impiegato alla posta - Nicola Costantini
Rodolfo, impiegato comunale - Andrea Cobelli
Borromeo, il figlio soldato - Giosuè Corbioli
Nina, sua fidanzata - Virginia Anderloni, Alessia Guerra
Otto, uciale dell’Esercito austroungarico - Richard Zanoni
Demetrio, uciale dell’Esercito Italiano - Emanuele Ferrari
Toni, contrabbandiere - Beniamino Ramponi
onorevole De Settis - Francesco Casati
don Beniamino, cappellano militare - Vito Massalongo
Andrea, pronipote di Borromeo - Gisella Grossule
Tobia, suo fidanzato - Thomas Dal Dosso
Ornella, la sposa - Tecla Dal Forno
Elinda, la mamma -  Maddalena Taioli
Glorina, la crocerossina - Giulia Corradi
Bertilla, la maestrina - Elisabetta Villa
Ampelio, el “Vecio” - Paolo Marchetto
Bruno, el “Dio Mama” - Luca Corbioli
Odilla, la perpetua - Elisa Valeruz

testo e regia di Alessandro Anderloni
musica di Bepi De Marzi
scenografie di Luigino Anderloni
costumi di Thomas Dal Dosso e Giulia Corradi
luci di Luigi Castagna

Lo spettacolo L’osteria del tempo fermo è il tredicesimo testo di Alessandro Anderloni che Le Falìe di Velo Veronese portano in scena: La Madona l’à portà la luce (1993), Sèra i oci, te conto ’na storia… (1995), I colori dell’arcovergine (1998), La cattolica e l’ardito (2000), Gli esulanti dell’8 settembre (2003), Scudocrociati (2005), Diodato (2007), Al disertore (2009), Toni delle croci (2012), Kantata 1813 (2015), Belgìca d’amore (2016), Lùssia (2019), L’osteria del tempo fermo (2021).